settembre

ieri siamo andati tutti e tre dalla npi della nostra asl.
era tanto tempo che non andavamo (da febbraio), e la dottoressa ci ha chiesto, dopo averci fatto accomodare, chi di noi voleva iniziare a parlare di come andassero le cose.
mia figlia si é subito tirata fuori con un sorrisone, incorciando le braccia sul petto: come dire "fate come s eio non ci fossi"

ho ceduto la parola a LUI,pur sapendo che non ha molta dimestichezza con le parole e, in generale, con la COMUNICAZIONE VERBALE.
me ne sono stata li intervenendo quando lui si arrampicava sugli specchi sotto lo sguardo perplesso e concentrato della dottoressa.
(CATTIVA STEFY...)

insomma.
ma che bella ragazza sorridente! ha detto la dott. compiaciuta, a quella che solo qualche mese fa era una cupa, silenziosa e scostante ragazzina chiusa nel suo giubbotto e con lo sguardo sfuggente.
lei rideva, sorrideva, fiera del suo non aver niente da dire in quella sede, né in altre che abbiano a che fare con la "medicalizzazione " della su situazione.

lui continua a parlare con grande fatica (io gli do una mano ma lui mi zittisce, perché io vado dritta al sodo e lui, invece, deve fare a voce tutto lo STORICO, senza saltare niente (il che diventa un po' noioso perché alcune cose so state dette e ridette...)

e comunque, cio che mi pare bello é che la dottoressa dialoga con mia figlia, in modo serio ma anche scherzoso e la mette in guardia su un pericolo possibile: l' abbandono scolastico.
la mia bambina bella e sorridente dice sí con la testa, capisce che il rientro non sará facile, e che ci vorrá davvero una bella forza d' animo per RIENTRARE NELLA REALTA'.
forza d'animo e non solo.

"abbiamo comprato tutti i libri, cosí lei cap
isce che le diamo piena fiducia e siamo sicuri che sará promossa!" dice lui, e io guardo la dottoressa sorridendo.
"ma l' esame é una semplice formalitá" ribadisce la dott. e io dico "e infatti..."
lui dice "ma certo, certo..."
se vabbé....

quando andiamo via, tutti e tre sollevati per aver "passato" anche questo TEST, dentro ho come un'ombra di angoscia...una lieve sensazione di "c' é settembre da affrontare, e non é poco"
ho dentro la speranza di una madre che ancora non riesce a lasciarsi alle spalle LA PAURA E LA DISPERAZIONE vissute quotidianamente per mesi.
per me e come se l'estate non ci fosse stata...come se direttamente da febbraio fossimo alla fine di agosto, come in quei film in cui si vedono i foglietti del calendario volare via a velocitá accelerata, come il tempo che rappresentano...
ed ecco SETTEMBRE.

CE LA FAREMO.
CE LA FAREMO.

io e la mia bimba bella..che oggi é una donna (quasi) con i sogni, le paure e i desideri di una sedicenne come le altre.
forse piú sensibile delle altre...
piú fragile.
piú empatica.

"ma no mamma, io non sono per niente preoccupata", mi dice, mentre risaliamo in macchina.

LA VITA CI ASPETTA.




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